Atrio e Primo piano nobile
L’atrio ripreso da Rai Cultura
ATRIO
Se le pitture delle facciate sono oggi molto rovinate e in parte illeggibili, ben altro effetto è invece quello creato dalle decorazioni interne che iniziano con il bellissimo atrio di ingresso al pian terreno.
Qui, infatti, Pantaleo e Benedetto Calvi, seguendo la committenza dei fratelli Interiano, realizzano un’interessante scena di battaglia tratta dalla Bibbia il cui soggetto non è ancora stato individuato con certezza dagli storici dell’arte. Si dibatte infatti se sia qui raffigurata la Disfatta di Saul, la Sconfitta di Senaccherib contro Zaccaria oppure un’altra scena tratta dai Testi Sacri.
In ogni caso l’affresco, che si completa ai lati con alcune figure allegoriche e con altre scene bibliche realizzate nell’Ottocento dai decoratori Paolo Boccardo e Giuseppe Leoncini su commissione di Pietro Vivaldi Pasqua, è un perfetto esempio delle tipologie figurative adottate dalle ditte pittoriche attive a Genova attorno alla metà del XVI secolo.
Completano la decorazione dell’atrio alcune statue realizzate nel XIX secolo e commissionate dai Pallavicino, che vennero scolpite dai principali scultori neoclassici attivi in quel periodo a Genova. Salvatore Revelli firma, infatti, i busti femminili di Teresa Corsi Pallavicino e di Maria Spinola Pallavicino e le statue di Elena e Paride nelle nicchie laterali;
Santo Varni esegue invece i busti maschili di Alessandro Amerigo Pallavicino e Stefano Lodovico II Pallavicino; Nicolò Traverso è l’autore – sullo scorcio dell’ultimo decennio del Settecento – del meraviglioso Antinoo, scultura acquistata, poi, dalla famiglia Pallavicino nel 1872 e posta in una nicchia sul pianerottolo di accesso allo scalone di salita ai piani nobili.
il Primo piano nobile
Tutta la decorazione del primo piano nobile si riferisce alle storie tratte dall’Antico Testamento. Si tratta della vicenda di Saul e David, raffigurati nello scalone di accesso al piano insieme a una bella decorazione a grottesche anche in questo caso realizzate probabilmente dalla famiglia Calvi, ma con pesanti ridipinture ottocentesche opera di Federico Peschiera. Il primo vero ambiente del primo piano nobile, però, è il prezioso loggiato che si apre sul giardino retrostante. Il soffitto è contraddistinto da una volta a due campate con dipinti cinquecenteschi raffiguranti due Storie di David nei riquadri ottagonali al centro delle due volticelle.
Nel primo il riferimento è all’Incontro tra David e Golia, nel secondo al Trionfo di David che, dopo aver mozzato la testa del gigante, viene accolto in festa a Gerusalemme.
Intorno alle scene principali sono collocate altre otto Storie di David e quattro Virtù: Prudenza, Fortezza, Temperanza e Giustizia. Sul fondo della loggia è poi posizionata un’altra statua in gusto neoclassico, il Fanciullo con erma di Satiro, opera del ligure Pietro Costa.